Di qua dal paradiso - F. Scott Fitzgerald, Veronica Raimo, Sara Antonelli
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In questo primo romanzo dell'autore de Il Grande Gatsby vi è una forte componente autobiografica. Il protagonista, infatti, viene immaginato come un coscritto dello stesso Fitzgerald.

Il giovane autore - all'epoca aveva solo 24 anni - riesce a descrivere perfettamente le condizioni della classe medio-borghese americana della sua epoca. Il personaggio centrale Amory Blaine è proprio di questa estrazione sociale e vive sulla sua pelle i cambiamenti radicali degli usi e dei costumi avvenuti negli Stati Uniti con l'arrivo del Novecento. La stessa educazione dei giovani e delle ragazze è cambiata.

Amory è affascinante ed ambizioso e cerca il successo sin dalla gioventù in un mondo che sembra essere adatto a lui. Sicuramente non gli mancano le capacità e le qualità grazie anche alle sue numerose letture. Sfuggendo all'eccentrica madre Beatrice, Amory si affaccia al mondo con la sua ambizione e competizione frequentando inizialmente la Saint Regis School, in New Jersey. Qui cercherà di realizzare molti dei suoi progetti ma, complessivamente, la permanenza in questa scuola non si rivela interessante.

La grande svolta avviene con la decisione di frequentare i corsi dell'università di Princeton, scelta effettuata dopo aver consultato il fedele amico Monsignor Darcy. I primi anni in questo luogo sono pieni di successi personali e nuove amicizie. Con le nuove conoscenze come Clare, Rosalind e Eleonor, Amory vivrà anche difficili amori. Nel frattempo si avvicinano i duri anni della Prima Guerra Mondiale.


Con questa prima opera si delineano già quelli che saranno i tratti principali della produzione di Fitzgerald, sempre attento alle tematiche per lui attuali. Con maestria riesce a trasmettere sentimenti, aspettative ed emozioni di una generazione che si è trovata divisa tra un secolo ed un altro ma riesce anche a dipingere al meglio lo svanire dei sogni e degli amori degli stessi giovani.

La lettura, a tratti, può risultare poco scorrevole anche a causa dei diversi generi utilizzati da Fitzgerald per rappresentare differenti situazioni e momenti della storia.