Review


Blog Stories Review:,http://storiesbooksandmovies.blogspot.it/2014/08/un-amore-di-cupcake-donna-kauffman.html
Dolci, colorati, invitanti. In una parola: cupcake! Sono un vero e proprio fenomeno mediatico-gastronomico decisamente non indifferente. Da qualche anno, infatti, questi piccoli pasticcini cremosi e zuccherati hanno conquistato golosi di tutti i generi e le età.
Anche il mondo dei libri non poteva limitarsi a guardare questa ondata di dolcezza: qualcuno doveva farsi portavoce, o meglio, pasticcere per un giorno. Iniziò così l'invasione delle librerie consistente in migliaia - che dico? - milioni di romanzi zuccherati disposti a tutto. E con tutto intendo veramente tutto.
A colpi di stelline, crema pasticcera e pan di spagna è arrivato anche l'agguerrito Un amore di cupcake di Donna Kaufmann, primo volume della serie Cupcake Club, titolo che si rifà palesemente a Fight Club. Purtroppo di questo presunto gruppo segreto/setta/confraternita di calorie c'è solo un'ombra. Sì, solo quella, niente di più. Nasce quasi per caso e viene accennato, per sbaglio, qua e là. Leilani, la protagonista piuttosto ambigua, viene involontariamente trascinata, infatti, in questo progetto campato in aria, ideato - come se una mente tale potesse dare frutti - dall'amica Charlotte e da altre illustri sconosciute poco memorabili.
Ma, allora, cosa cappero centra questo club con la storia? Beh, onestamente, più o meno niente. Esso risulta un semplice contorno alla storia che è una creatura completamente indipendente. Seguendo l'approvato ed acclamato(?) modello di moltissimi altri romance, il libro vede come protagonista una trentenne di nome Leilani. È una cuoca molto brava ed in passato ha lavorato per un famoso locale di New York gestito dall'affascinante Baxter. Dopo aver realizzato di essere innamorata del brillante datore di lavoro, Lei scappa dall'affollata e confusa metropoli per ritirarsi in stile eremita a Sugarberry, un'isola sperduta in Georgia.
Come avrete ormai immaginato, non vi consiglio questa lettura. I personaggi sono stereotipati, non sono minimamente approfonditi, non sono per niente accattivanti. Questo è dovuto anche ad un'assenza completa di descrizioni che aiuterebbero ad orientarsi in questo paesino fantasma.
Buona lettura (che non sia questa!) ;D
-[ Fede
Dolci, colorati, invitanti. In una parola: cupcake! Sono un vero e proprio fenomeno mediatico-gastronomico decisamente non indifferente. Da qualche anno, infatti, questi piccoli pasticcini cremosi e zuccherati hanno conquistato golosi di tutti i generi e le età.
Anche il mondo dei libri non poteva limitarsi a guardare questa ondata di dolcezza: qualcuno doveva farsi portavoce, o meglio, pasticcere per un giorno. Iniziò così l'invasione delle librerie consistente in migliaia - che dico? - milioni di romanzi zuccherati disposti a tutto. E con tutto intendo veramente tutto.
A colpi di stelline, crema pasticcera e pan di spagna è arrivato anche l'agguerrito Un amore di cupcake di Donna Kaufmann, primo volume della serie Cupcake Club, titolo che si rifà palesemente a Fight Club. Purtroppo di questo presunto gruppo segreto/setta/confraternita di calorie c'è solo un'ombra. Sì, solo quella, niente di più. Nasce quasi per caso e viene accennato, per sbaglio, qua e là. Leilani, la protagonista piuttosto ambigua, viene involontariamente trascinata, infatti, in questo progetto campato in aria, ideato - come se una mente tale potesse dare frutti - dall'amica Charlotte e da altre illustri sconosciute poco memorabili.
Ma, allora, cosa cappero centra questo club con la storia? Beh, onestamente, più o meno niente. Esso risulta un semplice contorno alla storia che è una creatura completamente indipendente. Seguendo l'approvato ed acclamato(?) modello di moltissimi altri romance, il libro vede come protagonista una trentenne di nome Leilani. È una cuoca molto brava ed in passato ha lavorato per un famoso locale di New York gestito dall'affascinante Baxter. Dopo aver realizzato di essere innamorata del brillante datore di lavoro, Lei scappa dall'affollata e confusa metropoli per ritirarsi in stile eremita a Sugarberry, un'isola sperduta in Georgia.
Come avrete ormai immaginato, non vi consiglio questa lettura. I personaggi sono stereotipati, non sono minimamente approfonditi, non sono per niente accattivanti. Questo è dovuto anche ad un'assenza completa di descrizioni che aiuterebbero ad orientarsi in questo paesino fantasma.
Buona lettura (che non sia questa!) ;D
-[ Fede